ISTITUTO COMPRENSIVO MISANO ADRIATICO
CURRICOLO VERTICALE DI EDUCAZIONE CIVICA
PREMESSA
La scuola italiana ha una lunga tradizione di educazione alla cittadinanza, perseguita sia in modo diretto, come una disciplina a sé, sia in modo indiretto, rientrando in altre discipline e/o permeando di sé l’intero curricolo. La legge 92/2019, che istituisce il curricolo di educazione civica, si inserisce in un preciso quadro normativo: le Competenze chiave europee, emanate nel 2006 ed aggiornate nel 2018, le Indicazioni Nazionali del 2012 e l’Agenda dell’ONU 2030. Il documento europeo raccomanda, tra le competenze irrinunciabili per lo sviluppo integrale di ogni persona, il perseguimento delle “competenze in materia di cittadinanza”, ovvero skills trasversali, consentendo a ciascuno di agire da cittadino consapevole e responsabile, partecipando appieno alla vita sociale e politica del proprio paese. Le Indicazioni Nazionali, così come rinnovate nel 2018, rappresentano a tutt’oggi il faro formativo del nostro paese, pur inserendo l’educazione alla cittadinanza nel curricolo di storia, per la necessità di conoscere la Costituzione e tutto ciò che concerne i principi del vivere civile, prevedono, nella Premessa, un respiro ampio, trasversale ai saperi, che va ad impegnare tutti i docenti nell’ambito delle proprie attività disciplinari, riconoscendone l'irrinunciabile portata valoriale. La costruzione di una “cittadinanza globale” rientra anche negli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta nel 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’ONU. La scuola ne è coinvolta totalmente, in quanto deve fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, nonché sviluppare tutte quelle competenze culturali e sociali necessarie alla costruzione di una consapevole cittadinanza globale, dotando i cittadini di strumenti per agire nella società del futuro in modo da migliorarne gli assetti.
La legge 92/2019, nel suo specifico, riconosce alla scuola un ruolo importante nella formazione di “cittadini responsabili e attivi” e nella promozione di una “partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri”. Tale legge richiama la necessità di codificare l’educazione civica in un curricolo disciplinare specifico, con un monte ore annuale minimo di 33 ore, da affidare ad uno o più insegnanti o all’intero Consiglio di classe, secondo una prospettiva comunque trasversale, “assumendo la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio”. Gli apprendimenti di educazione civica sono oggetto di verifica e valutazione, con voto in decimi, ed i traguardi sommativi vengono esplicitati nel documento finale di valutazione (“pagella”), a cura del docente coordinatore di educazione civica che ha il compito di acquisire gli esiti dagli eventuali colleghi impegnati. La legge prevede che il curricolo di educazione civica debba contenere tre nuclei tematici irrinunciabili: “Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà” inteso come conoscenza, riflessione e pratica quotidiana del dettato costituzionale; “Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio”, a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile; “Cittadinanza digitale”, come “la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali”.
Il presente curricolo, come previsto dalla legge 92/2019, concorre al Profilo delle competenze da raggiungere al termine del primo ciclo d’istruzione obbligatoria, definito dalle Nuove Indicazioni Nazionali (D.M. n.254/2012 e successiva nota MIUR-DGOSV n. 16616 del 25 settembre 2018).